lunedì 10 gennaio 2011

Innamorarsi di Strabacco a ora di pranzo.

Per chi abita in Ancona, l'osteria teatro Strabacco è un locale unico nel suo genere. Tanti lo conoscono, spesso e purtroppo solo per sentito dire, meno lo frequentano assiduamente.

In effetti, Strabacco è un genere di locale nel quale ci si immagina di trovare intellettuali radical-chic anziché famiglie, attori e cabarettisti più che impiegati di banca.
Complice l'atmosfera parigina che si respira nel locale, ai margini del ghetto anconitano, in penombra e con un arredamento baroccheggiante, tanti sono ninnoli e cimeli adagiati sugli innumerevoli scaffali, il locale è il tipico dopo-teatro (quello delle Muse è a un tiro di schioppo), e le foto con figurine dagli anni Ottanta ad oggi ne sono inequivocabile testimonianza.

Tuttavia Strabacco, pur guardando le stelle, ha i piedi ben piantati per terra, e molta sostanza.

Tanto per cominciare, il locale, nonostante la plétora di oggetti in mostra, è pulitissimo, neanche un filo di polvere tra una foto e l'altra o tra un calice ed una statuetta.

Continuando, a pranzo è meta di impiegati e liberi professionisti, che a prezzo fisso si godono le "invenzioni" dello chef, sempre stimolato da Danilo Tornifoglia, il vulcanico e gentilissimo proprietario del locale. Locale che tra l'altro, oramai chiuso il Passetto, resta uno dei simboli - per longevità e qualità - del capoluogo marchigiano. La cucina di pesce è senz'altro una delle migliori in città, scevra da ridicolaggini da due soldi, specie nel fritto, il migliore che il sottoscritto - con ferrato retroterra ittico - abbia mai assaggiato, finalmente con trigliette, moli, soglioline, due (dicansi due) mazzancolle e zero (dicansi zero) ridicoli calamaretti congelati tagliati a rondelle. Il tutto ovviamente accompagnato da vini seri di una cantina seria.

A completare il quadro, Strabacco è stato uno dei primi locali a praticare cucina gluten-free. Pertanto, oltre a soddisfare Claudia Koll (la quale comunque andrebbe soddisfatta a prescindere), lascerà senza dubbio sorpresi e contenti tutti i celiaci che frequenteranno il locale. A pranzo, menu fisso (a richiesta). A cena, à la carte. Sempre avvisare un po' prima, è meglio.

Osteria Teatro Strabacco
di Danilo Tornifoglia
Via Oberdan, 2
60122 Ancona
tel. 071.56.748
chiuso il lunedì

mercoledì 29 dicembre 2010

Cenone gluten-free? Da Strabacco, anche da asporto.

Indicazione last minute per qualche celiaco gironzolante ad Ancona e provincia indeciso sul da farsi a Capodanno: l'osteria teatro Strabacco presenta il menu di Capodanno, in versione anche da asporto (ovviamente rivisitato nelle parti glutinose, previa telefonata entro domani 30 dicembre 2010).

Piuttosto ragionevole il costo del cenone, considerato il livello medio alto del locale, e considerata naturalmente l'occasione: 60 Euro a testa.

Clicca qui per il menu.

(ps: il volantino che gira nel locale è del mio amico Gregory Rossi)

mercoledì 25 agosto 2010

Il Ristorante Il Girasole, a Montemarciano (AN), Fresco Rifugio Estivo.

Ci sono ristoranti mèta di gourmet da tutta Italia, perché i piatti che cucinano sono opere d'arte.

Di questa categoria fanno parte - tra gli altri, ad esempio, nelle Marche - la Madonnina del Pescatore e Uliassi a Senigallia, Il Symposium 4 stagioni a Cartoceto, l'Osteria dell'Arancio a Grottammare.

Altri ristoranti invece, sono noti solo nella zona, ma non meno importanti, perché costituiscono l'ossatura del tessuto economico della ristorazione. Sono i ristoranti-rifugio, quelli in cui magari non vai nelle occasioni speciali, ma ci vai tutte le volte che hai voglia di stare in un ambiente sereno, bello, rilassato, e dove non solo mangi bene, ma trovi anche chicche non reperibili altrove.
Ecco, il nostro rifugio è il Girasole, a Marina di Montemarciano, tra Senigallia e Falconara Marittima, dove andiamo a mangiare tra amici, per conto nostro, quando il caldo ci soffoca ed abbiamo voglia di stare al fresco, quando abbiamo voglia di spezzare la monotonia, quando arriva qualche ospite.
Nonostante sia vicino all'autostrada, non è rumoroso, e soprattutto d'estate è fresco perché adagiato proprio sul crinale della collina che sale da Marina verso il Monte, baciato dalla brezza marina che rinfresca tutte le località di mare (Ancona esclusa, ahimé, per la particolare conformazione della baia).

Al Girasole, non mangerai mai male, qualsiasi cosa ordini è cucinata bene. Per il senza glutine, poi, è perfetto. E' sufficiente preannunciarsi per telefono - cosa che prediligiamo, perché serve da warning per il ristoratore, o anche dirlo al momento: c'è sempre tutto il menu disponibile, con pochissime eccezioni.
Poi ci sono le chicche: la carne scozzese, lo stocco, la pizza, ben fatta. Quella gluten-free, sempre disponibile, un po' più piccola, non male. I fritti notevoli, molto buoni i dolci.
Il prezzo, sempre, onesto.

Il Girasole: il nostro punto fermo.

Ristorante Il Girasole

Via Media, 11
60018 Montemarciano AN
071 9198408

lunedì 23 agosto 2010

Da Bano, a Senigallia, piacevolissima new-entry

Sono stato recentemente al ristorante pizzeria Da Bano, a Senigallia. Debbo dire che Bano è stato un punto fermo della mia tarda adolescenza: pizzette, cene e ritrovi di ogni tipo erano tutti lì, come spesso accade in provincia.

Mi fa quindi piacere ritrovarmelo in età adulta, come refugium per un'ottima pizza gluten-free: assieme a Michele da Ale, ma con molta meno ressa e con più organizzazione, la miglior pizza gluten-free del circondario.

Ed anche un ottimo fritto di pesce.

Decisamente consigliabile.

Bano Ristorante
Lungo Mare Leonardo Da Vinci, 19
60019 Senigallia
071 7915847

Riprendono le trasmissioni

Scusate, ma quest'anno è stato impegnativo.

E venerdì, 27 agosto, è esattamente un anno che Diego Recchi è esploso nella mia vita (e in quella di mia moglie Francesca). Sparandoci in un meraviglioso mondo parallelo, nel quale blog e siti sono talmente piccoli e ridotti, che quasi non li vedi più... :-)

venerdì 24 aprile 2009

Gluten-free a Philadelphia

Ricevo questo articolo dal mio amico Frank Pucci, di Philadelphia, e lo linko.

Mi piace - e molto - la volontà dei ristoratori di avvicinarsi alla celiachia, perché i celiaci sono clienti paganti, e come tali hanno gli stessi diritti degli altri.

Soprattutto, mi piace che un ristoratore veda il business nel servire pasti gluten-free. Solo così può aumentare in maniera esponenziale l'offerta anche da noi (dove peraltro è già discreta).

martedì 21 aprile 2009

Il ristorante Gli Ulivi, a Roncitelli, sopra Senigallia (AN): finalmente trovato il refugium peccatorum per il pesce!

Un paio di domeniche fa, la domenica delle Palme, il 5 aprile, ci è venuta voglia di andare a mangiare fuori. Sempre più stabili in Ancona, diamo un'occhiata ai ristoranti in zona, che stiamo provando a poco a poco. Mèmore di un pranzo non male più di dieci anni fa, ho proposto il Ristorante Degli Ulivi, a Roncitelli.

Roncitelli - nota storica - era residenza estiva della famiglia Mastai Ferretti, il cui esponente più famoso fu papa Pio IX. Classico borgo marchigiano, tutto attorno alla fortezza, si trova a un quarto d'ora da Senigallia, nell'interno.

Una volta agli Ulivi si mangiava carne. Oggi la gestione - almeno in cucina - è cambiata, e si va di pesce. Poco male - mi dico - se lo fanno bene, varrà ancor più la pena.

Che facciano pesce, a dirla tutta, me ne accorgo solo quando mi siedo al tavolo, e presto attenzione a cosa viene servito. Un buon inizio: spesso i ristoranti di pesce si fanno annunciare da un odore forte, talvolta fortissimo, che testimonia la bassa qualità (per lo meno di conservazione) del prodotto.
Qui invece anche il congelato è valido: c'è poco da stupirsi, chi conosce queste zone sa che il pesce della piazza di Ancona è tra i meglio custoditi d'Italia (non è un caso che Madonnina e Uliassi - per quanto ora si riforniscano anche altrove - si trovino da queste parti). Ma anche qui non mancano esempi deleteri.

Senza troppi preamboli andiamo subito al primo: chitarrina allo scoglio (ed equivalente gluten-free - le Veneziane, nella fattispecie - per mia moglie), finalmente con un condimento che - oltre alle classiche cozze e vongole (ottime e senza lo scenografico quanto inutile guscio) contempla anche un pezzettino di calamaro, qualche molecca (gli scampettini quelli morbidi morbidi) e un mazzancolle. Non è facile distinguersi in una classicissima come lo scoglio, pertanto onore al merito.

Per secondo, frittura. Di solito, qui casca l'asino, oltretutto poi sul gluten-free (è molto difficile fare un buon fritto senza glutine). Invece, come accaduto ai lidi ferraresi, ottimo fritto, croccante, leggero e non "puzzolente", con tutto il panorama ittico della zona: seppioline, scampetti, calamari, qualche gamberetto dei nostri, e verdure pastellate di accompagno.

Ci ho bevuto il Verdicchio di Mancini, ottimo e portato a casa visto che da solo non vado oltre i due o tre bicchieri. Nota sul vino: quando si viene qui a mangiare il pesce, specie in ristorantini di fascia media, il Verdicchio è obbligatorio. Volendo azzardare, potete provare a prenderlo anche della casa, non dovrebbe essere troppo cattivo. Ma una buona bottiglia non è mai troppo costosa, e non andrà mai sprecata.

Il conto, completo di dolce, contorno, caffè e distillati, è sui 65 Euro.
Tengo a precisare, per gli aficionados della quantità, che le porzioni sono tipiche dell'interno: qui la gente è abituata a lavorare parecchio, e a mangiare di conseguenza. Lungi perciò dalle portatine stitiche in stile bolognese, un primo means un vassoio da tre piatti, idem il secondo. E vi assicuro, andavano giù come il nettare...

Ristorante Degli Ulivi
2, V. Gioco Del Pallone
60019 Senigallia (AN)
071 7919670
riferimento per il senza glutine: Giorgio