venerdì 28 novembre 2008

Stiamo insegnando ai nostri figli cose che fra poco saranno obsolete

In questo video, tanto dello spirito che dovrebbe animare la discussione sulla scuola: "Tanti dei problemi che domani i nostri figli affronteranno, oggi non li riconosciamo neanche come tali"...

Via Pandemia.

martedì 25 novembre 2008

Eataly in apertura a Bologna: prima...

Il 5 dicembre apre Eataly, in collaborazione con la Coop (e già qui...), in centro a Bologna (per capirci, dove gli affitti costano un'iradiddio).

Cito testualmente (parentesi mie):

Nei 1200 mt. quadri aperti tutti i giorni fino a mezzanotte, troveranno posto: una libreria con 85mila volumi (dunque la metà di quanti ne ha la Sala Borsa, in consultazione e prestito gratuito, un centinaio di metri più in là), un caffè (di cui sentivamo ardentemente la mancanza), una gastronomia da asporto, un'enoteca-birreria e aree per eventi.

Ecco, le ultime tre mi incuriosiscono: la prima dovrà cercare di dare qualcosa di buono a prezzi non da boutique; la seconda idem, e dovrà cercare di far meglio dell'ottima Tana del Luppolo, in posizione mille volte più comoda e pratica per chi non abita in centro (cioè il 90% dei bolognesi); la terza staremo a vedere.

Naturalmente, immagino che il senza glutine sarà chiaramente indicato e disponibile. No, sono amaramente ironico: non ci spero neanche, perché lo stato del food in Italia è - come si discosta da un certo artigianale - a livelli penosi.

Questo, naturalmente, il prima, e dunque imbottito di pregiudizi e luoghi comuni ... a dicembre posterò il dopo...

Ps: speriamo che l'affitto che pagherà Eataly in centro a Bologna sia a prezzi di mercato. Sennò non vale...

domenica 23 novembre 2008

Dritte fondamentali per viaggiare gluten-free

Prendo spunto dalla mail che ho appena spedito con i suggerimenti per un viaggio a Londra da parte di una conoscente, per dare un po' di dritte a chi magari non è molto abituato a viaggiare, e ha paura di farlo a causa della celiachia.

Innanzitutto, una buona notizia: dei paesi occidentali, forse l'Italia è quello in cui si fa più fatica a mangiare senza glutine se non si conosce la lingua. Pertanto, riteniamoci fortunati che la lingua la parliamo e conosciamo tutto il meccanismo di prontuari e cose varie.

Dico "forse", perché non sono ancora stato in Francia e Spagna in modalità gluten-free.

Ad ogni modo, i suggerimenti di base sono:

1) farsi una ricerca su google con scritto "coeliac society" e il nome del paese (uk, australia, ...): purtroppo o per fortuna, i celiaci sono ovunque ed ovunque si debbono organizzare per vivere bene;

2) trovato il sito dell'associazione o qualche celiaco che vive nel paese di riferimento, mandare una mail e farsi dare i suggerimenti specifici (se non sapete la lingua, fatevi aiutare da un amico: sapere almeno un po' di inglese comunque aiuta);

3) stamparsi la scheda gluten-free nella lingua del luogo(da esibire al ristoratore);

4) per dormire, cercare soluzioni con angolo cottura (campeggio e fornelletto al seguito, camper, b&b con cucina spaziosa utilizzabile, residence, camera e cucina, hotel con angolo cottura), in cui ci si possa preparare panini e un pasto caldo. Al ristorante ci si può sempre andare quando si vuole, ma almeno è una scelta e non un obbligo. Oltretutto, si mangia più sano che nei fast food. Noi lo facevamo già prima della diagnosi, perché si risparmiano un sacco di soldi :-);

5) portarsi un tostapane, oppure delle bustine per tostare il pane, oppure acquistare un tostapane in loco (normalmente, non costa più di 10 euro): è strategico nella preparazione dei panini, perché spesso il pane gluten-free va tostato;

6) abbozzare un piccolo programma di viaggio, per capire dove si andrà e se ci sono posti idonei in zona. Senza nulla togliere al viaggio "alla ventura", giusto farsi un'idea di come potersi muovere. Spesso formulare un piccolo programma aiuta a non perdere tempo, e a godersi un'esperienza migliore;

7) non dimenticate che ci sono sempre la frutta, la verdura, la carne, il pesce, le uova, i formaggi, il riso... insomma, di fame non si muore, specie se si ha il vizio di mangiare sano!

Buon viaggio e godetevi la vacanza!

venerdì 14 novembre 2008

Radiazioni nucleari e celiachia: a che punto è la ricerca? Si indaga in quella direzione?

Leggo il lungo ed interessantissimo post di Dario Bressanini de "La Scienza in Cucina", e apprendo di cose che non immaginavo neanche, e cioè del grano duro modificato con radiazioni nucleari (Dario lo spiega meglio ed in maniera più appropriata nel suo blog).

Leggo tra l'altro che "sul web c’è qualcuno che accusa il grano creso e i suoi derivati di essere responsabile dell’aumento della celiachia (intolleranza al glutine) degli ultimi decenni, ma da quello che ne so sono accuse prive di fondamento e non supportate da ricerche scientifiche".

In effetti, girando un po' per la rete mi imbatto in quest'altro sito, che pure accenna al problema.

A questo punto, è lecito chiedersi (ed ovviamente, lo faccio): esistono studi in merito? O non c'è supporto perché non c'è studio in questa direzione?

UPDATE (18 novembre 2008): mi accorgo che Letizia Saturni ne ha parlato quasi due anni fa. Purtroppo, però, non sembrano ancora esserci ricerche in quella direzione, mentre (ironicamente, aggiungo) si cerca di produrre un grano de-tossificato...

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Altri riferimenti:

- I celiaci mangiano sano?

- L'articolo su Celiachia blog

martedì 11 novembre 2008

Sui bed and breakfast gluten-free: alcune considerazioni

Il titolo del post non porti a pensare che stia muovendo critiche a chi si offre di proporre servizi senza glutine. A loro va la mia (nostra) gratitudine e riconoscimento di assumersi responsabilità non da poco.

Prendo spunto dal commento di Louis (Le Ben) sul pane senza glutine per fare alcune considerazioni sui b&b gluten-free. Con mia moglie possiamo dire di aver viaggiato abbastanza in modalità no-gluten (come si intuisce dalle recensioni nella relativa categoria). Tutto sommato, ci siamo resi conto che nei b&b la cosa più importante è la disponibilità del gestore e come è strutturato l'esercizio.

Ovviamente il b&b idoneo è da preferirsi, ma anche uno "ordinario" va bene, purché il gestore sia disponibile ad alcune accortezze. Spesso, infatti, il b&b è in un appartamentino indipendente dalla casa del gestore, dotato di una piccola cucina, stoviglie, frigorifero e congelatore. Pertanto, anche non serva colazioni senza glutine, uno si porta dietro il cibo e se la prepara. In ogni caso, la nutella monoporzione (presente in tutti i b&b) è idonea, le marmellate monoporzione quasi sempre lo sono (ma io personalmente preferisco portarmi quella di mia suocera, anni luce migliore), il the in bustine è ok, vi portate un pacchetto di biscotti e/o di gallette e tutto sommato avete risolto.

Esistesse anche un pane in cassetta decente disponibile in Italia, potreste portarvi dietro un piccolo tostapane. Alternativamente, esistono in commercio delle bustine in cui infilare il proprio pane gluten-free per tostarlo ovunque senza contaminazioni, riducendo così l'ingombro. Al pane si rimedia anche chiedendo, se la sera siete a cena in qualche ristorante gf, di prepararvi qualche paninetto in più da farci colazione al mattino.

Insomma, come vedete, di soluzioni ve ne sono. Se non siete in b&b ma in hotel, potreste anche avere vita più facile tra yoghurt, frutta, affettati idonei e ultimamente una buona scelta di cibo gf, presente ormai in quasi tutti i quattro stelle.

Ricordate, comunque sia, di parlare sempre in anticipo col gestore: nessuno di loro sarà così scortese da scontentarvi (sarebbe anche un po' fesso, oggi che con la rete si beccherebbe uno sputtanamento sesquipedale).

Buon viaggio!

lunedì 10 novembre 2008

Girare il mondo in carrozzina da vent'anni: il centro H di Ancona

Leggo quest'articolo e posto qui. Col Centro H di Ancona sono stato a Mosca, San Pietroburgo e Alghero (nuraghi compresi!), mi sono perso l'Olanda, la Sicilia, l'Egitto, la Turchia, la Grecia, la Spagna, il Portogallo e Dio sa quanti altri. A gruppi misti, disabili e non, anziani e obiettori (quando c'erano), gente di mezz'età e bambini, ragazzi e ragazze a darsi una mano l'un l'altro, a ridere e vivere insieme l'esperienza di viaggio. Con Doge (Don Eugenio Del Bello, chi non lo conosce purtroppo si è perso qualcosa, inutile descriverlo qui) a dirigere il gruppo con carisma, discrezione e profondità. A tirare fuori la disabilità dalle case, a sbatterla in faccia alla gente, a predicare concretamente la vita senza barriere. Nel 94, in Sardegna, la vacanza più divertente, un gruppone pieno di giovani, ragazzi e ragazze, l'ideale per un diciassettenne brufoloso ed in piena tempesta ormonale. Nel 96, in Russia, quella più interessante. Dopo l'Egitto, nel 2002, anche Licia Colò si interessa a questo gruppo di sturdy visitors, che vanno a raccontarsi alle Falde del Kilimangiaro.

Nel 91, in Sicilia, quando la guida li vede sbarcare, si mette a ridere. "La Sicilia non può essere vista in sei giorni" - asserisce con supponenza - "per di più in carrozzella!". Alla partenza, la stessa guida, esausta, con la lingua di fuori ed un filo di voce: "Siete... siete peggio dei tedeschi..."

Quest'anno, 2008, il Centro H compie vent'anni. Di seguito l'articolo:

Quei venti anni dedicati ai disabili
Oltre duecento persone a Torrette per il compleanno speciale del Centro H


ANCONA - Vent’anni nel segno della solidarietà. Vent’anni dedicati, grazie all’attività di un centinaio di persone, tra soci iscritti e volontari, ai ragazzi disabili di Ancona. Circa duecento persone hanno partecipato, ieri mattina all’Hotel Sporting di Torrette, alla festa del Centro H, l’associazione di volontariato che si trova in via Mamiani, nel quartiere degli Archi. Dal lontano 1988 accoglie per due giorni a settimana i ragazzi diversamente abili insegnando loro alcuni mestieri nel campo del settore dell’artigianato artistico e tradizionale (lavori in ceramica, vetro, cartapesta) e aiutando così le loro famiglie. C’erano proprio tutti alla festa per il ventennale. Dagli ideatori del Centro H, i medici terapisti dell’Inrca, alcuni dei quali ormai in pensione, Stefano Raffaelli, Maria Grazia Secchi, Giacomo Ghetti, Antonella Boni e Loredana Ginnetti, a don Eugenio Del Bello, parroco della chiesa del Crocifisso, promotore e realizzatore di questa associazione di volontariato che oggi assiste una sessantina di utenti, tutti di età tra i 30 e i 40 anni, fornendo un valido supporto ai sette distretti socio sanitari del Comune e alle strutture residenziali del territorio. Oltre alla presidente Rita Carbonari, non mancavano le autorità. Dal sindaco Fabio Sturani all’assessore ai servizi sociali Marida Burattini per il Comune, dall’assessore ai servizi sociali Carla Virili all’assessore al bilancio Liana Maiolini per la Provincia, oltre al presidente della seconda circoscrizione Stefano Foresi. Tra gli ospiti anche l’arcivescovo Edoardo Menichelli, il giornalista di Raitre Vincenzo Varagona che dirige la rivista “Centro news”, bimestrale di informazione per orientarsi nella realtà sociale, e Giuliana Urbani, vedova di Carlo Urbani, il coraggioso medico di Casteplanio scomparso a Bangkok nel 2003 che scoprì il virus della Sars e morì dopo aver contratto la malattia. A tutti loro è andato un riconoscimento particolare realizzato dai ragazzi disabili che frequentano il laboratorio di ceramica attivato da circa venti volontari: un grande cuore in ceramica con le date del ventennale, il simbolo del Centro H e la scritta “Venti anni spesi bene”. La lunga storia dell’associazione, che in città rappresenta un punto di riferimento per l’handicap, è stata poi ripercorsa attraverso la proiezione di un dvd, realizzato per l’occasione da Lucio Cingolani. Sullo schermo sono stati rivissuti i momenti più piacevoli ed emozionanti del Centro H, dai carnevali in piazza alla consegna del pulmino per trasporto disabili donato alla onlus da Franca Rame e Dario Fo nell’anno del suo nobel. La festa è poi proseguita a pranzo, con un momento conviviale, al quale hanno partecipato circa 240 persone, compresi i tanti amici che negli anni, per motivi diversi, hanno incontrato l’esperienza del Centro H. L’associazione, oltre a promuovere corsi annuali per volontari e operatori del settore disabilità, gestisce anche uno sportello informativo, aperto dal lunedì al venerdì con orario 9-12, per rispondere a problemi pratici e burocratici legati all’handicap e offre consulenze con esperti nei settori legale, socio-sanitario, tecnico e psicologico.

mercoledì 5 novembre 2008

Il ristorante Due Spade, a Lendinara (Ro): gluten-free in una cornice romantica

Chi mi legge sa quanto mi piace il Veneto trasudante acqua da ogni dove e nelle forme più varie. In autunno questa regione è capace di regalare scorci romantici e misteriosi con quella nebbiolina che lo contraddistingue, nei paeselli attraversati da canali grazie a Dio ancora vivi e mai interrati. Lendinara, profondo Polesine, è uno di questi gioiellini: arrivati col buio, il campanile alto e illuminato, le piazze ed il canale che profumavano già di novembre. Affacciato sul canale, spiccava il finestrone con le luci e le scene di cucina delle Due Spade.

Lendinara, nella provincia di Rovigo, è il centro del senza glutine, contemplando ben due ristoranti su tre della provincia (ma diversi seguiranno a breve, il Polesine non dorme, si mette in moto solo un po' in ritardo). Ambiente arredato con gusto e con quel tocco che ne fa il posto ideale per una cena romantica, con le luci soffuse e le apparecchiate eleganti ma non pacchiane. Si presta anche a cene tra amici o piccole cerimonie, dati gli spazi comunque ampi. Parlando col proprietario, apprendo che il ristorante ha cambiato gestione diverse volte, ed è in loro possesso da un paio d'anni circa (è una nota per chi ci fosse andato prima, magari non trovandolo granché).

Per quanto riguarda la cena, estremamente gradevole e con porzioni che ti consentono di arrivare alla fine, sazio e contento: ottimo lo sformatino di zucca con gorgonzola per antipasto, buono il risotto al radicchio e noci (personalmente l'avrei mantecato di più con un pecorino o un parmigiano ben stagionato a dargli più mordente), fantastica la carne che si scioglieva in bocca, accompagnata da polenta e patate in ciotoline a parte. Per me, cresciuto a pane e basta, quella della polenta e delle patate in accompagnamento resta uno dei grossi pregi della cucina polesana, a prescindere dal glutine. Molto valido anche il pane senza glutine. La mousse al cioccolato per dolce è stata molto gradita, io non ne sono un patito quindi non la giudico. I vini in accompagnamento erano più che adeguati, così come il prezzo, 30 Euro a persona decisamente ben spesi.

Nota: eravamo con l'AIC, cena sociale (anche se saremmo stati una dozzina), pertanto non so dire se questo è un prezzo scontato od ordinario. Di sicuro l'ho trovato un prezzo equo.

Commento finale: ristorante più che valido, se si mantiene su questa linea di qualità e di prezzo diventa una meta obbligata per un celiaco e non solo.

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Ristorante Due Spade
Via G. B. Conti, 35 - Lendinara (RO)
persona di riferimento: Manuele Bencastro
tel.: 0425.641524
Chiusura o eventuali note: chiuso mercoledì
email: ristoranteduespade@yahoo.it