domenica 15 giugno 2008

Straniero, italiano, sinonimi.

Il cous-cous - ovviamente di matrice araba - in Sicilia; lo strudel - austriaco - in Trentino Alto Adige.

Francese inVal D'Aosta, ladino e tedesco in Alto Adige, greco in Salento, albanese in Calabria, català in Sardegna, sloveno in Friuli. Magna Grecia in Sud-Italia, mosaici bizantini a Ravenna. Arte normanna a Palermo, ma con maestranze arabe.

Uvetta - sultanina, ovvio - nei piatti meridionali ma anche veneti, baccalà e stockfish - pardon, stoccafisso - dalla Norvegia normanna. Pomodoro - amerindio - e patata - idem. Vino iracheno, o mesopotamico, ed olio greco, ma qui stanno così bene che rendono al meglio. Asiatici in Etruria, e turchi fondatori di Roma (Roma? Enea? Troia? Schliemann?), biondi, alti ed occhi azzurri in Sicilia, accanto a mori, bassi e scuri, eppure entrambi siculi doc.

Cozze? No, moscioli in Ancona, ma anche muscoli a Livorno e mussels in Inghilterra e musseln in Germania. Spagnoli in Piemonte, ma anche francesi, e non solo lì, pure a Napoli (Pascà, Pascal, Pasquale). Spezie in tutt'Italia, ma dall'Asia. Seta sì, ma cinese. Caffè arabo, ma dal Brasile. Cacao messicano, con il mais.

Russi, asiatici, arabi, scandinavi, tedeschi, spagnoli, francesi, turchi, arabi, mesopotamici, greci, inglesi, nordafricani, albanesi. Tutti italiani doc.

Cosa significa dunque straniero in Italia?

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